Musician / Digital Artist

Azure Agony – Beyond Belief

01 Gen 2010 - - Album ufficiali,Discografia

Questo è il primo album che ho realizzato con gli Azure Agony.

Sono entrato in questa band nel 2006, accettando un invito dal tastierista Marco Sgubin, con lo scopo di suonare tre brani (scritti da una precedente formazione) a un contest di band locali.

Dopo quell’evento decidemmo di continuare, con l’idea di scrivere un album completo.

Provammo anche ad aggiungere un cantante, ma non trovammo nessuno adatto, così i 50 minuti di Beyond Belief rimasero strumentali.

A lavoro finito, stampammo in proprio alcune copie da poter vendere agli amici e ai fan della nostra zona.

Tuttavia fummo contattati dalla SG Records, all’epoca una delle label più attive sul territorio nazionale, e l’album fu pubblicato a livello mondiale nel 2010, raccogliendo un sacco di recensioni positive.

Lo considero ancora oggi uno dei lavori migliori ai quali ho partecipato.

Marco Firman – basso
Carlo Simeoni – batteria
Gabriele Pala – chitarra
Marco Sgubin – tastiere

Anna Marcossi – violoncello
Giorgio Marcossi – flauto

Crediti

Musica: Azure Agony
Batteria registrata da: Nico Odorico @ Angel’s Wings Studio
Chitarre registrate da: Gabriele Pala
Basso e tastiere registrate da: Marco Sgubin
Reamping, mixing e mastering: Luigi Stefanini @ New Sin Studio
Artwork: Gabriele Pala and SG Records
Foto: Gianluca Tonzar

Recensioni

Interviste

BassLab Gabriele Pala Std Model

29 Apr 2008 - - Strumenti

Nel 2008 ho contattato Heiko Hoepfinger, creatore del marchio BassLab, per la realizzazione di una chitarra su mie specifiche. All’epoca il mondo del custom per quanto riguarda la chitarre non era così in voga come oggi e poter realizzare uno strumento custom era davvero una cosa speciale e particolare, quindi perchè non scegliere gli strumenti più alieni disponibili?

Come si vede subito, la prima cosa che colpisce è proprio la forma inusuale di questo strumento. BassLab produce i suoi strumenti in un materiale composito proprietario brevettato anzichè in legno. L’uso di questo materiale dà allo strumento un suono più vivo, aperto e arioso.

Di seguito le principali caratteristiche di questa chitarra:

  • È completamente cava, anche il manico
  • 7 corde, accordatura ADGCFAD
  • Headless, ponte fisso ETS
  • 26 tasti, jumbo in acciaio
  • Pickup Seymour Duncan passivi (modello custom al ponte, modello jazz al manico)
  • Controllo volume con kill switch (tirando la manopola, il segnale viene completamente interrotto)
  • Selettore pickup a 3 posizioni
  • Colore grigio metallico Ford
  • Segnaposizione a forma di chiave di basso al 12mo tasto
  • Segnatasti a forma di diamante, neri, a bordo manico
  • Ingresso jack ergonomico
  • La mia firma è presente sia nello scasso sotto il ponte, sia sul retro del manico

La cosa principale che le persone mi chiedono su questa chitarra riguarda il suono. La forma è evidentemente scioccante, ma come suonerà questo manufatto alieno apparentemente fatto di plastica? La risposta è: suona assolutamente da paura, a patto di scegliere i suoni giusti che la valorizzino. Ricordiamoci che parliamo pur sempre di uno strumento cavo, quindi affine al mondo delle semiacustiche.

A chitarra spenta, senza alcun cavo attaccato, il corpo e il materiale risonante producono un suono morbido, aperto, arioso. Se dopo averla suonata per un po’ tornate a una tradizionale solid body in legno, noterete che quest’ultima suona in qualche modo “soffocata”, come se il suono provenisse da sotto una coperta. La BassLab suona invece calda, presente e dinamica, con un tantino di volume in più. Anche il paragone con una normale semiacustica è interessante: qui la differenza si percepisce a livello di armoniche: lo strumento tende a mitigare le armoniche pari, dando un suono più stabile e più morbido anche se con un sustain leggermente più breve.

A chitarra collegata all’amplificatore, ci sono molte considerazioni da fare: probabilmente questo strumento non è adatto a tutti. Nuovamente, si percepisce la grossa differenza di respiro. Tuttavia bisogna stare molto attenti a impostare eventuali distorsioni e overdrive: lo strumento è cavo e alcune frequenze specifiche produrranno delle fastidiosissime risonanze, specialmente ad alti volumi o in situazioni di palco. Anche l’action minimale (l’altezza media delle corde sul manico è sempre sotto il millimetro su tutta la tastiera) fa facilmente innescare rumori e fischi vari, se la nostra tecnica è approssimativa o in generale molto ruspante.

Una volta riusciti però a trovare il giusto equilibrio tra suoni (io ci ho suonato anche death metal, quindi non spaventatevi per quanto detto sopra, si tratta solo di perder qualche minuto in più a girar manopole) e tecnica e sensibilità delle proprie mani, le soddisfazioni sono incredibili.

Questa chitarra si imbraccia e ti abbraccia, per via della sua forma. Il bilanciamento dei pesi (quasi nulli) è perfetto e ti trovi addosso uno strumento che sembra esserti letteralmente colato addosso. Le note singole cantano e si modellano in base tuoi movimenti, e gli accordi suonano pieni e definiti.

Dopo più di 10 anni, rimane lo strumento migliore di cui dispongo.

Video

Immagini

Dove acquistare

Sito ufficiale BassLab

Goldenseed – Collector Of Illusion

06 Gen 2007 - - Autoproduzioni,Discografia

In questo secondo album del mio progetto Goldenseed, scritto tra il 2006 e il 2007, ho avuto modo di cimentarmi in modo particolare con la voce.

Ho sperimentato con diversi tipi di voce, dal pulito puro al growl ai parlati, falsetti sul registro acuto e tutte le sfumature intermedie.

La musica è un misto di differenti tipi di metal e prog, forse è il disco più vario, concettualmente parlando, che ho mai fatto finora.

L’unico aspetto di cui tuttora mi pento è forse la produzione troppo povera rispetto alla qualità della musica. Penso spesso che dovrei ri-registrare da capo questo lavoro, che a conti fatti è uno di quelli a cui tengo di più.

Crediti

Musica: Gabriele Pala
Testi: Cristiana Bergamasco
Registrazione, mixaggio e mastering: Gabriele Pala
Artwork: Gabriele Pala

Recensioni

Karnak – Laboratorium

06 Gen 2004 - - Autoproduzioni,Discografia

Nel 2004, i Karnak impazzirono.

Questo è l’apice della parentesi prog di questa band.

Abbandonammo le voci growl e qualsiasi altro tipo di stilema death metal per approdare a delle sonorità avant-garde e oscure con un sacco di riferimenti a vari grandi compositori del XX secolo come Ligeti, Berio e altri, mantenendo in ogni caso l’aggressività delle chitarre distorte.

Alla voce troviamo Alessandro Seravalle, meglio conosciuto per essere la mente creativa dei Garden Wall, band molto popolare per gli amanti del genere.

In realtà, il lavoro era originariamente composto da 11 brani, ma solo 7 ne vennero registrati in questo promo del 2004.

Dopo la sua realizzazione, entrammo in contatto con varie label, che, probabilmente spaesate dall’eccessiva difficoltà nell’inquadrare questa musica in un genere presciso, scartarono tutte la possibilità di un’uscita ufficiale definendo il disco “non originale”. Se avete voglia di dare un alscolto alle tracce che trovate in questa pagina, vi renderete sicuramente conto che tutto si può dire di questo lavoro, ma non che non sia non originale!

Le poche apparizioni live fatte con queste formazione lasciarono il pubblico esterrefatto. Ancora oggi ricordo le loro facce allibite all’ascolto di questi brani.

Spero un giorno di riuscire a convincere gli ex-membri della band a ri-registrare tutti i brani e a dare una giusta dimensione a questo grandissimo album.

Alessandro Seravalle – voce
Gabriele Pala – chitarre e guitar synth
Marco Colella – tastiere
Romolo Del Franco Natale – basso
Stefano Rumich – batteria e percussioni elettroniche

Crediti:

Musica: Karnak
Testi: Alessandro Seravalle
Batteria registrata da: Diego Biloslavo
Chitarre, basso e tastiere registrate da: Gabriele Pala
Mixaggio e mastering: Gabriele Pala, Stefano Rumich
Artwork: Gabriele Pala

01 – Do we see through a microscope?
02 – Simmetria
03 – Quinta fuarsa
04 – Model Hamiltonians (fitting highly fictionalized objects)
05 – OTX2
06 – Boomerang
07 – Die berühmte Katze von Schrödinger

Karnak – Tutti i Colori Del Buio

06 Gen 2002 - - Autoproduzioni,Discografia

Questo album autoprodotto dei Karnak, datato 2002 è un tributo alla filmografia horror italiana degli anni 70, da qui il titolo (è un famoso film di Sergio Marino del 1972).

I brani sono oscuri, tuttavia brutali e aggressivi.

In questo lavoro ci sono moltissimi interventi di guitar synth, non tutte le tastiere che sentite sono prodotte da una tastiera, bensì da una chitarra collegata al celebre Roland GR-50.

È inoltre il primo album sul quale uso chitarre con più di sei corde (7 nella fattispecie).

Per la prima volta inoltre, anticipando i tempi, le chitarre furono registrate usando dei simulatori, cosa che oggi è lo standard di mercato per un certo tipo di produzioni.

Dal punto di vista sonoro e tecnologico, sicuramente una release proiettata nel futuro. Le prime avvisaglie di questo genere erano già state sperimentate dalla band nella bonus track inclusa nella versione cd del precedente “Melodies Of Sperm Composed”, intitolata “Zeder” (film di Pupi Avati del 1983).

Stefano Rumich – Batteria e percussioni elettroniche
Matteo Weber – Voce growl
Roberto Sarcina – Basso, voce parlata
Gabriele Pala – chitarra, guitar synth

Marco Colella – tastiere (non presente in foto)

Crediti:

Musica e testi: Karnak
Batteria registrata da: Enrico Perusin
Registrazione, mixaggio e mastering: Gabriele Pala
Artwork: Edoardo Sartori

01 – Daddy Just Wanted To Play
02 – M.A.S.S. (Malignant Arcane Sacred Sabbath)
03 – Passion Of The Last Supper
04 – Phobia
05 – Synthetic Tears
06 – The Others

Recensioni:

Shapeless (8.5 / 10)

Interviste:

Shapeless

Karnak – Melodies Of Sperm Composed

07 Feb 2000 - - Album ufficiali,Discografia

Karnak Melodies Of Sperm Composed

Probabilmente, il mio lavoro più rappresentativo di sempre.

Questo album contiene tutti gli elementi che vorrei trovare nella musica: complessità, riff e melodie deviate, tastiere orrorifiche, diversi tipi di voce, testi malati e tanto virtuosismo nella sezione ritmica.

I brani furono scritti di getto in pochi mesi nel 1998 con l’aiuto del pianista Marco Colella, che nel corso degli anni entrerà ed uscirà più volte dalla band. Una delle sue uscite fu proprio prima di entrare in studio a registrare, quindi mi feci carico di registrare, per quelle che fossero le mie capacità, le sue parti.

Fu la nostra prima esperienza di registrazione completa di un album in studio di registrazione. Tutto fu realizzato ai Fear Studio, ad Alfonsine, da Gabriele Ravaglia e Riccardo “Paso” Pasini. Tutto quello che sentite è registrato buono alla prima, senza traccia clic, nè nessuna forma di editing.

Il materiale registrato rimase poi in un limbo per un paio d’anni, finchè venne pubblicato a livello mondiale dalla label italiana The 12th Planet Records.

Iniziammo quindi a essere sommersi dai messaggi di apprezzamento da ogni angolo del pianeta. Ancora oggi, a più di 20 anni di distanza, ricevo spesso complimenti e richieste a proposito di questo lavoro. Davvero una grande soddisfazione!

Tuttavia, la band allora non ebbe la forza e le capacità di fare il grande salto che sarebbe servito per dare la giusta proporzione a quest’opera, che rimase quindi un isolato ed iconico episodio nell’underground metal Italiano.

La versione pubblicata contiene anche una traccia multimediale (allora era abbastanza comune averne una, oggi farebbe sorridere) con immagini e video dell’epoca e una bonus track intitolata “Zeder” che avrebbe dovuto far parte dell’album successivo, che era già in lavorazione quando questo venne rilasciato.

Stefano Rumich – Drums
Roberto Sarcina – Bass
Seby Dimartino – Vocals
Gabriele Pala – Guitars, Keyboards

Trascrizioni e tablature per chitarra

Le trascrizioni ufficiali delle parti di chitarra, complete di assoli e intavolature, sono disponibili su Amazon a questo indirizzo: https://www.amazon.it/dp/B0D8ZQDVG6

Crediti:

Musica: Karnak / Marco Colella
Testi: Seby DiMartino
Registrazione, mixaggio e mastering: Gabriele Ravaglia / Riccardo Pasini @ FearStudio
Artwork e logo: Edoardo Sartori

01 – Spermatozombies
02 – Melodies Of Sperm Composed
03 – A Face Disfigured By Thorns
04 – Gorham
05 – Eyes Of Larva
06 – My Enchanting Normality
07 – My Enchating Normality
08 – Angel Hooked
09 – Pollen Of My Penis
10 – Other Two Days

Recensioni:

Goldenseed – Creatures Of The Sea

07 Feb 1999 - - Autoproduzioni,Discografia

Questo è il mio primo album solista a nome Goldenseed, risalente al 1999.

Inizialmente, il tutto era nato per recuperare in qualche modo i brani del primo demo dei Subtraction (che in seguito si sarebbero chiamati Karnak), intitolato “Eternal”, ma subito dopo tale idea venne accantonata in favore di qualcosa di molto diverso.

All’epoca ero molto affascinato dalle band che, per prime, stavano mescolando le sonorità del Black Metal scandinavo con elementi orchestrali ed elettronici, come ad esempio Emperor, Abigor, Limbonic Art e molti altri.

Così, grazie alle prime DAW che uscivano per gli hobbisti di home recording, più qualche vecchia tastiera fisica (tastiere, basso e batteria che sentite sono stati programmati e renderizzati attraverso una Roland E35), realizzai questo album.

Nonostante il peso degli anni, questo lavoro suona tuttoggi fresco e accattivante, per i miei gusti.

La voce che si sente è mia, senza alcun trucco per modificarne timbrica e tonalità: salvo qualche riverbero e compressore è tutto naturale, non credo di riuscire a farla più al giorno d’oggi :)

Probabilmente la musica più complicata che ho mai scritto finora.

Recensioni

Karnak – Perverted

07 Feb 1997 - - Autoproduzioni,Discografia

Perverted è il primo album dei Karnak ed è stato realizzato nel 1997. È stata anche la prima esperienza di registrazione semi-professionale.

I brani sono pesantemente influenzati dai principali gruppi death brutal di allora come Morbid Angel, Suffocation, Pestilence, Death e molti altri, tuttavia cercammo in ogni caso un sound un minimo personale. Ci sono le prime occasionali incursioni di sintetizzatori qua e là nei brani.

L’album fu inizialmente registrato da Seby DiMartino, che nell’album successivo divenne vocalist della band. Una prima selezione dei brani (intitolata Void) venne mixata e masterizzata da Gabriele Ravaglia ai Fear Studio. La versione completa è invece mixata e masterizzata da me, qualche anno dopo.

Nonostante siano passati molti anni, sono ancora molto legato a questi brani e reputo che alcuni assoli di chitarra qui presenti siano tra i migliori che abbia mai fatto.

Gabriele Pala – Chitarre, tastiere
Ivan Rassu – Basso fretless
Francesco Ponga – Chitarre, voce
Stefano Rumich – Batteria

Crediti:

Musica e testi: Karnak
Registrato da: Seby DiMartino @ Cranial Studio
Mixaggio e mastering: Gabriele Pala
Artwork e logo: Gabriele Pala

01 – Hatred Within
02 – Wings Of Destiny
03 – The Rapture Of Cremation
04 – Shroud For Jesus
05 – Magnify The Absolute Maledicent
06 – Perverted
07 – In Silence
08 – Estrangement Of Hesitation

Recensioni